Un’altra immagine che mi ha colpito in questi giorni di campagna elettorale, oltre ai relatori itineranti (clicca qui), è quella di dotare l’ordine di un gruppo di ricercatori che dovrebbero elaborare una soluzione ad ogni quesito posto dagli iscritti.

A mio parere la trasformazione in atto in ogni settore economico, e in particolare nella nostra Professione, rende quest’idea limitante e già vecchia ancor prima di poter essere meglio formulata.

Ormai è chiaro a tutti, o quasi, come l’evoluzione della Professione debba necessariamente avvenire in senso specialistico.

Ipotizzare quindi un simile meccanismo, oltre a essere al di fuori delle prerogative istituzionali dell’Ordine, che non è una società di servizi, è soprattutto riduttivo perché tende in certo qual modo a perpetuare la figura del commercialista tuttologo che non può reggere la sfida dei tempi.

Abbiamo davanti un guado impostoci dalle circostanze e il passaggio sarà tanto più indolore quanto più sapremo sfruttare le potenzialità della nostra categoria e individuare le tappe da percorrere affinché tutti ne possano cogliere il senso e i benefici.

Oggi il cliente tipo, a prescindere da dimensioni e attività, si aspetta comunque dal commercialista una soluzione in tempo reale a 360 gradi.

Avremo raggiunto l’obiettivo quando saremo in grado di rendere disponibile a ognuno le esperienze e la conoscenza che derivano dall’appartenenza all’Ordine, vissuto dai colleghi non più come semplice istituzione di categoria ma come Network professionale, e percepito all’esterno come fonte autorevole.

Credo che le Commissioni di studio dell’Ordine debbano essere il centro nevralgico di questa evoluzione nella relazione tra istituzione e iscritti

Si tratta dunque di cominciare il prima possibile a muovere contemporaneamente verso due fronti, quello della creazione di un contesto culturale collaborativo e quello dello sviluppo del sistema tecnologico che renda l’interazione tra i colleghi facile e immediata.

Le Commissioni dovranno interfacciarsi agevolmente con i colleghi così da rendere fruibili le loro attività, proporre un nuovo modello di erogazione dei servizi agli iscritti nell’ottica di innescare quel circolo virtuoso che darà vita al Network professionale vero e proprio.

La complessità sotto i nostri occhi non si governa trasformando l’Ordine in qualcosa che non può essere ma creando il contesto affinché tutti gli iscritti, nel rispetto dei tempi e delle particolarità di ognuno, possano dar vita a una vera comunità basata sullo scambio continuo di competenze e di opportunità.

La visione e l’impegno dei colleghi della Lista 2 va esattamente in questa direzione.

Da questo link puoi vedere il punto del programma che tratta diffusamente dell’argomento: www.pigliafreddo.it/programma-lista-2/#2